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I dati sono preziosi anche nel mercato immobiliare, aiutando gli operatori e le banche ad affinare le proprie strategie

“Data is the new oil” è un motto diffuso da vari anni tra i fondatori di aziende tecnologiche negli Stati Uniti (in particolare nella Silicon Valley) e nei cluster digitali globali. L’importanza dei dati è ormai chiara a chiunque abbia a che fare con decisioni di business: i dati permettono di adottare un approccio scientifico nell’analisi di molte situazioni e quindi di effettuare scelte ragionate che creano valore per l’azienda e per i suoi stakeholders più allargati.

Parliamo di proptech

L’utilizzo dei dati nel settore immobiliare è un argomento al centro dell’attenzione, perché i dati possono aiutare a valutare in modo più accurato gli asset immobiliari, risolvendo potenzialmente il problema principale delle banche e dei fondi di investimento, che hanno una grande parte del loro portafoglio allocata in beni immobili. Un chiaro segnale della recente attenzione verso questo argomento è la nascita di realtà operanti nel settore proptech (abbreviazione di property technology). Il proptech è identificato come il settore in cui competenze e tecnologie digitali vengono applicate al mondo immobiliare, per migliorare, ad esempio, la raccolta di dati relativi agli immobili, le transazioni economiche a questi collegate e la compliance legale richiesta.

Algoritmi per predire e valutare

Per le banche e i fondi di investimento, in particolare, poter automatizzare i processi di valutazione degli asset immobiliari è fondamentale per conformarsi alle varie normative di legge e mantenere aggiornati in modo efficiente e veloce i valori a cui vengono iscritti gli immobili sui libri contabili. Il processo di valutazione degli asset, infatti, dovendo essere ripetuto costantemente nel tempo, rappresenta un costo significativo per le banche, che stanno quindi lavorando, insieme ai propri dipartimenti di risk management, ad algoritmi e software destinati a questo scopo.
Allo stesso tempo le banche, insieme ai nuovi attori dell’industria immobiliare, come le piattaforme di crowdfunding immobiliare e i fondi di tipologia “instant buyer”, sono interessate all’uso di modelli per predire il prezzo degli asset su cui investire (nel caso delle banche, come investimento collaterale), in modo da assicurarsi che il proprio business model sia economicamente sostenibile.

La qualità dei dati

Ciò che diventa chiaro agli occhi dei professionisti di risk-management e dei manager dei fondi di investimento è l’importanza della qualità dei dati. Un buon modello di valutazione degli immobili deve considerare non solo indicatori “standard”, come il prezzo al metro quadro dell’area, ma anche fattori atipici, come ad esempio l’efficienza energetica del fabbricato, la sua età, il potenziale di espansione e rivalutazione del quartiere e anche dati ambientali locali per capire la sostenibilità a lungo termine dell’asset. Questo permetterà alle istituzioni di capire meglio i trend del settore, gestire gli sviluppi immobiliari e allocare o disinvestire i capitali su una base informata e con una prospettiva a lungo termine.

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